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26/01/2017
 
Il dibattito sul Codice Etico
 

È stato presentato ufficialmente il 20 gennaio, nel corso del Seminario organizzato presso il Politecnico di Milano Bovisa, il Codice Etico nei rapporti tra Progettisti, Installatori, Fornitori di Prodotti, Committenti con il quale AiCARR desidera porre all’attenzione dei propri Soci, e di tutti gli attori del settore delle costruzioni, quali siano i comportamenti all’insegna della correttezza professionale nei rapporti che intercorrono fra le diverse figure della filiera, con particolare riguardo a coloro che operano nell’impiantistica.

Il Seminario, dopo l’introduzione a cura del Presidente de Santoli, ha visto un  proficuo e necessario confronto fra i relatori intervenuti in rappresentanza dei diversi ambiti: Mauro Strada, Vice Presidente AiCARR, e Remo Vaudano di CNI per i progettisti; Gianfranco Gianni, titolare di Gianni Benvenuto spa, per gli installatori; Luca Pauletti A.D. di Belimo Italia per i fornitori di prodotti; Armando De Crinito di Regione Lombardia e Giulio Campaiola del Comune di Milano in rappresentanza della committenza.
Il Presidente de Santoli ha sottolineato come, in un’epoca di interconnessione continua e globale, si sia perso il senso dei veri rapporti interpersonali e, parallelamente, si stia assistendo in ambito economico a una speculazione fine a se stessa, ormai priva di addentellati con la realtà.

In questo panorama, allarmante e fallimentare, è necessario riscoprire un modello di comportamento etico, grazie al quale gli attori si impegnino a rispettare valori e norme e a mantenere un rapporto corretto con gli altri operatori e con l’ambiente. Insomma, è necessario superare il concetto di “logica del guadagno immediato” a favore di un nuovo modello di “finanza etica”, che tenga conto dell’interesse di tutta la comunità. Il Codice Etico AiCARR, ha illustrato de Santoli, è costituito da poche pagine, che hanno però un obiettivo molto importante: stabilire, principalmente nel settore di competenza dell’Associazione, regole di civile e ampia partecipazione a un obiettivo comune. Se questa economia, come ha scritto Papa Francesco, “ci uccide”, è necessario che si operino investimenti a lungo termine che implichino una rivalutazione degli aspetti sociali e ambientali, per cercare di ricomporre ciò che per anni è stato devastato.

Il Codice Etico è un documento aperto, in divenire, che necessita di un dibattito il più possibile allargato: in quest’ottica, il Presidente AiCARR ha invitato i presenti a fare riferimento all’Associazione, anche in futuro, contribuendo allo sviluppo di questo progetto attraverso commenti e, perché no, anche critiche, sempre ben accette in quanto testimonianza di interesse e attenzione.

Livio de Santoli ha quindi passato la parola, ringraziandolo per il fondamentale contributo al documento, a Mauro Strada, che ha evidenziato come il Codice Etico si rifaccia al mondo anglosassone, sia nello spirito, poiché presuppone un’adesione assolutamente volontaria basata sulla convinzione della necessità di un comportamento corretto, sia nella struttura lineare e immediata, che rende semplice comprendere “cosa fare e cosa non fare”. Il Codice Etico, ha ricordato Strada, è frutto di un lavoro congiunto in cui ciascuna delle parti ha espresso che cosa si aspetta dagli altri elementi della filiera. In particolare, al progettista viene richiesta una preparazione professionale che gli consenta di prendere solo impegni che è effettivamente in grado di sostenere, la capacità di essere attore del processo di progettazione, collaborando con produttori e installatori senza però delegare loro compiti che gli appartengono, la volontà di lavorare in modo da ottimizzare l’intervento dell’installatore che deve realizzare l’impianto.

Remo Vaudano, confermando l’apprezzamento per il progetto di AiCARR e la volontà del CNI di offrire un supporto in tal senso, ha fatto notare come molti degli aspetti citati nel Codice Etico diventino cogenti nel codice deontologico degli Ordini professionali: formazione e aggiornamento continui, un determinato curriculum di studi, una buona condotta morale, il portare a termine i progetti inziati e l’assunzione di incarichi solo nell’ambito delle proprie competenze sono tutti imperativi per gli appartenenti all’Ordine degli Ingegneri, pena sanzioni disciplinari o la sospensione dall’attività.

Gianfranco Gianni, uno degli artefici del documento, ha parlato della necessità di trovare una formula che consenta di lavorare al meglio tutti insieme: solo un impianto che funziona bene, con a monte un progetto ben fatto, dà soddisfazione non solo alla committenza, ma a tutti coloro che hanno partecipato al lavoro. I tre “ingredienti” di questa ricetta di successo, riassunti nel Codice Etico, sono chiarezza, buon senso e buona fede.

Luca Pauletti ha poi spiegato la necessità di mettere per iscritto nel Codice Etico concetti che tutti conoscono, perché solo il documento scritto, che può sempre essere migliorato e implementato, dà origine a un dibattito. In un’attività fatta di norme, leggi e tecnicismi, il gruppo di lavoro che ha redatto il Codice Etico ha accettato la sfida di individuare un valore superiore che soddisfa un’esigenza naturale dell’essere umano: fare qualcosa di bello, che in quest’ambito significa un’opera bella e funzionale, che renda orgogliosi del proprio lavoro e grati agli altri professionisti con i quali si è collaborato.
Il Seminario si è concluso con gli interventi di Armando De Crinito, che ha ribadito l’importanza di avere scritto il Codice e l’asupicio che il documento venga sottoscritto e diffuso il più possibile nel mondo delle Associazioni, e Giulio Campaiola, che ha sottolineato come gli aspetti del Codice Etico relativi alla committenza possano rappresentare il punto di partenza per un incontro con le Istituzioni; entrambi gli ospiti, in rappresentanza del settore pubblico, hanno confermato come l’etica sia fondamentale in un ambito in cui le opere sono finanziate dai cittadini e come ogni lavoro debba essere gestito al meglio, facendo propri gli interessi della comunità.

 

 

 
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