Non è risolta la questione dell’equo compenso per i liberi professionisti. La soddisfazione delle Associazioni di categoria per l’emendamento al Decreto fiscale approvato nelle scorse settimane dalla Commissione Bilancio del Senato, che stabilisce che le prestazioni dei lavoratori autonomi non possano scendere al di sotto di determinate soglie (leggi news del 16 novembre), si scontra ora con la segnalazione dell’Antitrust, pubblicata sul Bollettino settimanale del 27 novembre scorso.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inviato tale segnalazione ai Presidenti del Senato e della Camera e al Presidente del Consiglio dei Ministri, sostenendo che il provvedimento sia contrario ai principi concorrenziali e reintroduca di fatto i minimi tariffari. L’Autorità ha segnalato come “secondo i consolidati principi antitrust nazionali e comunitari, le tariffe professionali fisse e minime costituiscano una grave restrizione della concorrenza, in quanto impediscono ai professionisti di adottare comportamenti economici indipendenti e, quindi, di utilizzare il più importante strumento concorrenziale, ossia il prezzo della prestazione”.
A conclusione del suo documento, l’Autorità ha auspicato che tali indicazioni siano tenute in adeguata considerazione nel prosieguo dell’iter legislativo di approvazione Decreto fiscale.