Chi siamo
Gli scopi fondamentali di AiCARR sono: 
  • La produzione e la diffusione della cultura del benessere sostenibile.
  • La formazione e lo sviluppo professionale degli operatori di settore, al fine di incrementarne la qualificazione.
  • Il contributo alla discussione ed alla elaborazione delle normative di settore.
  • La collaborazione, in qualità di autorevole interlocutore, con altre Associazioni ed Enti governativi, italiani ed europei.

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05/11/2019
 
AiCARR รจ Plastic Free
 

AiCARR, in linea con la sua mission di creare e diffondere cultura green, ha aderito con entusiasmo alla campagna “#Io sono ambiente”: iniziativa lanciata dal Ministero dell’Ambiente e promossa in tutta Italia per la riduzione dell’utilizzo delle plastiche monouso e degli imballaggi non riciclabili.

 “Liberiamoci dalla plastica” – è l’invito costante del ministro dell’Ambiente Sergio Costa. “Ognuno di noi deve dare qualcosa a questo Paese. Le istituzioni devono dare il buon esempio, ma chiedo a ognuno di voi di fare la propria parte”.

Le materie plastiche sono le componenti principali (fino all’85%) dei rifiuti marini (marine litter) trovati lungo le coste, sulla superficie del mare e sul fondo dell’oceano. Annualmente vengono prodotti a livello mondiale 300 milioni di tonnellate di materie plastiche, di cui almeno 8 milioni finiscono nell’oceano.

 “La quasi totalità del marine litter – ha ricordato il ministro - di provenienza terrestre o marina, è originata da una scorretta o mancante gestione dei rifiuti, sia che derivi dal rilascio diretto nell’ambiente, per mancanza di consapevolezza delle conseguenze, o da lacune del ciclo della gestione dei rifiuti, sia urbani che industriali. Da questo punto di vista lo spostamento verso un modello economico circolare che massimizzi il reimpiego di materiali attraverso un’ottimizzazione della gestione dei rifiuti, rappresenta senza dubbio un modo efficiente per affrontare il problema.”

Come AiCARR ha eliminato la plastica usa e getta.

AiCARR ha messo in atto le misure previste dal Ministero per ottenere la certificazione “Plastic free”, in particolare sono stati attuati i seguenti comportamenti “virtuosi”: 

  • Applicare la regola delle 4 R: riduci, riutilizza, ricicla, recupera.
  • Rimuovere le bottiglie di plastica, sostituendo la fornitura con distributori di acqua alla spina e borracce.
  • Eliminare gli oggetti di plastica monouso come bicchieri, cucchiaini, cannucce e palette di plastica, sostituiti da bicchieri di carta e palette di legno.
  • Fornire ai dipendenti una propria tazza, in ceramica, per consumare bevande calde e fredde.
  • Sostituire la macchina del caffè con un modello che non usa le cialde ma il caffè in grani.
  • Non utilizzare plastica monouso durante eventi aziendali e/o riunioni.
  • Utilizzare borse in cotone e cartellette in cartone per raccogliere le documentazioni.
  • Riutilizzare più volte i porta badge in plastica, recuperati al termine dei convegni, e le cartelline in plastica.
  • Promuovere azioni di sensibilizzazione sull’importanza di ridurre l’inquinamento da plastica tra i dipendenti.
  • Farsi ambasciatori della campagna #PlasticFree presso i propri soci.

L’attività di sensibilizzazione, per evitare l’uso di plastica usa e getta, messa in atto da AiCARR si rivela particolarmente strategica dato che l’associazione annovera oltre 2.400 soci fra progettisti, costruttori di macchine, installatori, manutentori, accademici, ricercatori, studenti, funzionari di enti e agenzie governative e di istituzioni nazionali e internazionali, scientifiche e operative.

La campagna #PlasticFree sta raccogliendo numerose adesioni tra Comuni, associazioni, istituzioni come la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica, università come la Sapienza di Roma e l’università degli Studi di Milano, enti parco come quello dell’Etna e del Cilento, porti come quello di Pisa. Naturalmente il ministero dell’Ambiente è stato tra i primi a dare il buon esempio: dal 4 ottobre 2018 sono state eliminate le bottigliette di plastica, sostituite da borracce in alluminio distribuite ai dipendenti e da erogatori di acqua alla spina, evitando così l’uso di 100.000 bottigliette in dieci mesi.

 

 
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