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Il nuovo codice degli appalti, che entrerà in vigore il 1° aprile, giunge a 7 anni di distanza dal D.Lgs. n. 50/2016 con il tentativo di offrire soluzioni a temi critici che l’attuale normativa non ha risolto.
Tra questi la necessità di “sburocratizzare” le procedure degli appalti per far fronte alla richiesta di una maggiore velocizzazione nella fase di realizzazione delle opere pubbliche anche alla luce degli impegni presi con il PNRR.
Tante le novità presenti nel testo del nuovo codice: la qualificazione delle stazioni appaltanti, il tentativo di ridurre il contenzioso, la digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti, l’obbligo di inserimento delle clausole di revisione prezzi, ma anche l’introduzione di alcuni principi innovativi, e alla base di tutto l’impianto normativo, tra i quali quello del risultato e della reciproca fiducia nell’azione legittima, trasparente e corretta dell’amministrazione, dei suoi funzionari e degli operatori economici.
Gli appalti pubblici sono una materia complessa che coinvolge molti attori, ognuno dei quali portatore di interessi diversi, spesso non coincidenti se non in contrasto tra loro.
Tra questi i professionisti, pur rappresentando la garanzia sulla quale si fonda la qualità dell’opera pubblica, sembra siano in realtà i portatori di interesse con meno tutele.
La confusione tra il ruolo delle Pubbliche Amministrazioni e i professionisti esterni, la mancata importanza della centralità del progetto con la riduzione delle fasi di progettazione, il ricorso forse eccessivo all’appalto integrato, lasciando in mano all’impresa la qualità dell’opera pubblica, così come l’assenza del Decreto parametri e dell’equo compenso tra le righe del documento del decreto preoccupano gli ordini professionali e le associazioni di categoria.
Oggi i rappresentanti della parte pubblica, i rappresentanti dei professionisti e le società di ingegneria e di validazione si incontrano per presentare gli aspetti positivi ma soprattutto per discutere sulle ombre del testo nel tentativo di proporre soluzioni che possano apportare migliorie prima della sua pubblicazione.
Crediti formativi richiesti ai fini della formazione continua degli Ingegneri e dei Periti Industriali. L'effettiva assegnazione è subordinata all'approvazione da parte del CNI e del CNPI.
Si avvisa che ai fini del rilascio dei crediti formativi professionali per la partecipazione ad eventi on-line, tutti gli Ingegneri e i Periti che ne hanno fatto richiesta in fase di iscrizione dovranno seguire l’evento per tutta la sua durata (100% di attenzione) in quanto la piattaforma utilizzata tiene traccia dell’attenzione del partecipante. Nel caso di utilizzo di doppio schermo, il passaggio da uno schermo all’altro è considerato come mancanza di attenzione così come la visualizzazione di altre pagine o programmi durante l’evento.
Il report finale generato in automatico dalla piattaforma al termine dell’evento dà evidenza della percentuale di attenzione per ogni partecipante, e costituisce l’unica attestazione valida in caso di controllo da parte del CNI e del CNPI.
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