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24/03/2016
 
Sempre affollato il dibattito sulla contabilizzazione del calore
 

Dopo il successo dei numerosi incontri organizzati da AiCARR sul territorio, ha fatto registrare il “tutto esaurito” anche il Seminario proposto il 18 marzo in Mostra Convegno Expocomfort, dedicato al tema della contabilizzazione del calore. Circa 200 le persone in sala, a conferma che – come rilevato da Marco Dell’Isola dell’Università di Cassino nella sua introduzione al Seminario – l’argomento presenta ancora molti nodi tecnici e legislativi da sciogliere, in vista del 31 dicembre.

L’evento, aperto dai saluti dell’Onorevole Vinicio Peluffo della X Commissione della Camera - Attività Produttive, Commercio e Turismo, ha offerto il punto di vista dei vari soggetti coinvolti: rappresentanti degli enti di normazione, progettisti, installatori, costruttori, nonché legali chiamati a dirimere le controversie condominiali.

Per inquadrare il tema, Marco Dell’Isola ha tracciato una panoramica di tutte le tematiche legate alla contabilizzazione, partendo dalle differenti tecnologie e applicazioni di contabilizzazione diretta e indiretta, soffermandosi sulla fattibilità tecnico-economica, con uno sguardo all’approccio seguito negli altri Paesi europei e all’orientamento prevalente nei tavoli normativi in Europa, passando per le criticità costituite dalle incertezze di misura e ad accenni di metrologia legale.

Altrettanto importante per una maggiore chiarezza sul tema è l’inquadramento della normativa di riferimento: Mattia Merlini, del Comitato Termotecnico Italiano, ha richiamato la Direttiva  2012/27/UE, seguita “a cascata” dal DLGS n.102/2014 che, all’art. 9, prevede la Misurazione e fatturazione dei consumi energetici, con obbligo di installazione di contatori individuali entro il 31 dicembre 2016, e relative sanzioni per tutti gli attori coinvolti che non ottemperino alla disposizione, oltre all’obbligo di ripartizione delle spese secondo quanto previsto dalla UNI 10200. Da sottolineare che la Norma, in revisione, ha concluso l'inchiesta interna CTI e sarà a breve inviata alla fase di inchiesta pubblica UNI per due mesi. Le novità contenute nella bozza, ha anticipato Merlini, sono: introduzione della ripartizione delle spese di climatizzazione estiva, allineamento della terminologia e simbologia alle UNI/TS 11300, introduzione del calcolo del fattore d’uso (fx,uso) ai fini dell’applicazione della metodologia di ripartizione, migliore allineamento alla normativa tecnica europea sulla contabilizzazione indiretta, aggiornamento delle modalità di determinazione della potenza termica dei corpi scaldanti.

Come nel dibattito sulle Smart Grid, anche per la contabilizzazione è chiaro che le criticità non risiedono nella tecnologia: esistono prodotti e sistemi affidabili, intelligenti e rispondenti ai più diffusi standard tecnici, sia per la contabilizzazione diretta, illustrata da Maurizio Torreggiani di Giacomini Spa, sia per la contabilizzazione indiretta, presentata da Massimiliano Magri di Coster Spa.

Il nodo principale risiede, secondo Sergio La Mura di Siram Spa e Alberto Colucci di CNI, innanzitutto in una progettazione a regola d’arte, condotta da un professionista qualificato: se l’assemblea condominiale parte con il piede giusto, affidando la progettazione a un professionista che affianchi l’amministratore fin dai primi step – ha affermato Colucci - si eviteranno molti problemi in seguito.

Ma quali sono i requisiti del progetto in quest’ambito? Sergio La Mura, richiamando l’appendice B della norma UNI 10200, ha ricordato i contenuti minimi del progetto, che si traducono in: valutazione delle prestazioni energetiche dell’edificio e calcolo dei fabbisogni di energia termica per climatizzazione invernale e per acqua calda sanitaria delle varie utenze, rilievo dei corpi scaldanti e determinazione della potenza termica, distinta radiatori e certificato della potenza termica installata nell’unità abitativa; scelta, dimensionamento delle apparecchiature e indicazione delle modalità di installazione, calcolo della portata di progetto e dimensionamento della pompa di circolazione, criteri di ripartizione, previsionale ripartizione spese del primo anno.

In secondo luogo è indispensabile una corretta installazione dei sistemi, seguita da una altrettanto corretta manutenzione e verifica degli stessi: dopo una centralizzazione dei vari contatori delle utenze, ha constatato Magri, con la ripartizione si riportano nelle case degli italiani in media 5 contatori, il che pone diversi problemi di manutenzione e la possibilità di manomissioni.

Indispensabile, sottolineano concordi gli intervenuti, è la consapevolezza dell’utente, che solo attraverso un intervento di regolazione del calore in base alle effettive esigenze, potrà ottenere un risparmio effettivo.

Nell’ottica del risparmio attraverso la termoregolazione, esistono però situazioni abitative particolarmente svantaggiate, ha avvertito Fausto Moscatelli, avvocato, componente dei Centri Studi ANACI Nazionale e Lombardo di ANACI. Ben presto, chi abita in un attico o di fianco ad un appartamento vuoto non riscaldato si accorgerà di spendere il doppio di prima e i contenziosi saranno inevitabili. A questo punto, ha sottolineato Moscatelli, sarà determinante la figura del tecnico che, come perito di parte, dovrà affiancare il giudice nel dirimere le controversie che verranno portate in tribunale.

Ma, a parte casi limite e situazioni in cui la progettazione o l’installazione non siano state eseguite correttamente, la termoregolazione, con l’ausilio della contabilizzazione e della partecipazione attiva dell’utente, possono effettivamente portare a un risparmio: i dati di alcuni paesi europei dove la regolazione è applicata già da alcuni anni, ha illustrato Dell’Isola, dimostrano che i consumi energetici possono essere ridotti di circa il 20%, mentre La Mura ha citato esempi di eccellenza dove si registrano risparmi superiori al 25 %.

Per concludere, segnaliamo alcune linee guida illustrate da Marco Dell’Isola per una corretta applicazione e gestione dei sistemi termoregolazione e contabilizzazione del calore:

• definire una classificazione degli edifici obbligati  o esenti semplice, non ambigua e discriminante rispetto ai  fattori economici, ad esempio utilizzando parametri come anno di costruzione, fabbisogno energetico, consumi reali, superficie utile;
 definire una classificazione degli edifici obbligati o esenti semplice, non ambigua e discriminante rispetto ai  fattori tecnici (destinazione d’uso edificio, tipo di impianto termico);
 definire il beneficio atteso e i costi, fissi e di esercizio, per l’acquisto, l’istallazione e l’utilizzo dei sistemi di ripartizione di riferimento; definire i costi massimi, i benefici minimi attesi e software di riferimento per queste analisi;
 definire standard di riferimento per la frequenza di bollettazione e modalità di lettura;
 definire le modalità di verifica per errori massimi tollerati al fine di limitare eventuali contenziosi.

 

 

 
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