Gli eventi AiCARR in Mostra Convegno Expocomfort si sono aperti il 16 marzo con il Seminario dedicato alle Comunità dell’Energia, che ha visto la presentazione del nuovo volume AiCARR Smart Grid, sviluppato con la collaborazione di esperti di ENEA, MiSE, Politecnico di Milano, Università di Cassino, RSE.
A fare gli onori di casa, accanto al Presidente AiCARR Livio de Santoli, è intervenuto Massimiliano Pierini, Managing Director di Reed Exhibitions Italia, che ha sottolineato come la partnership fra AiCARR e Mostra Convegno sul tema delle Smart City abbia visto l’Associazione a fianco di MCE in tutti gli appuntamenti del Road Show Comfort Technology dedicato da Mostra Convegno al tema.
Creare connessioni
In una discussione in equilibrio fra tecnologia, cultura, etica e politica, dal Seminario è emerso come “grid” non sia da intendersi solo e strettamente come rete elettrica ma come concetto più ampio del “fare rete”, perché solo attraverso coinvolgimento, sinergie, condivisione, comunicazione è possibile cambiare il modello energetico, economico e sociale del Paese.
L’edificio performante, ha sottolineato de Santoli, per essere davvero tale, deve essere collegato agli altri edifici; le grandi reti energetiche, per favorire il rilancio del Paese, devono necessariamente essere integrate con quelle delle telecomunicazioni e dei trasporti; il cittadino deve essere condotto da uno stato di isolamento passivo, frutto di una realtà sempre più globalizzata e alienante, al ruolo attivo di consumer e di prosumer di energia, consapevole e impegnato, accanto agli altri attori della comunità dell’energia, nella tutela dell’efficienza energetica.
Di “città partecipata” ha parlato anche Mauro Annunziato di ENEA, che nel volume Smart Grid, illustra il nuovo modello di città come un insieme di reti interconnesse – dei trasporti, elettrica, degli edifici, dell’illuminazione, dell’acqua, dei rifiuti, ma anche delle relazioni sociali – integrate in un disegno coordinato.
E ancora, il Comune che attua nuove politiche energetiche, ha evidenziato nei saluti introduttivi il Sindaco di Rho Pietro Romano, non può rimanere isolato, poiché oggi non è più possibile pensare su scala comunale, ma è necessario un dialogo sul territorio, con sinergie fra società partecipate e fra comuni vicini.
E il regolamento edilizio – ha osservato in proposito Giuliano Dall’O’ del Politecnico di Milano – deve essere maggiormente integrato con gli altri strumenti di pianificazione o gestione del territorio, così come, nella transizione verso le Smart City, è necessaria una visione di maggiore integrazione tra edifici e città, tra edifici e infrastrutture, tra edifici e servizi offerti da strutture pubbliche e private, e una più incisiva interazione tra i cittadini e la pubblica amministrazione e tra i cittadini e gli erogatori di servizi, pubblici e privati.
Insomma, “Making connections” è la risposta, ha sottolineato Livio de Santoli citando il Presidente ASHRAE David Underwood, intervenuto al Seminario a conferma del rapporto sempre più stretto fra AiCARR e la prestigiosa associazione statunitense.
Il ruolo delle comunità
In questo “creare connessioni” il percorso verso le Smart Grid non può prescindere dalle Comunità dell’Energia che - come evidenziato dalla relazione realizzata da componenti dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, fra i quali Vittorio Chiesa, uno degli autori del volume AiCARR - rappresentano uno dei principali elementi costitutivi di questa nuova architettura energetica e sociale. La "Energy Community" può essere definita come un insieme di utenze energetiche che decidono di effettuare scelte comuni dal punto di vista del soddisfacimento del proprio fabbisogno energetico, al fine di massimizzare i benefici, attraverso soluzioni di generazione distribuita e di gestione intelligente dei flussi energetici. L’implementazione di una Energy Community, ha sottolineato ancora il Gruppo del Polimi, richiede l’adozione di tecnologie abilitanti, relative alla produzione in loco e all’utilizzo smart dell’energia all’interno della Comunità, alla gestione, controllo e monitoraggio dei flussi energetici, alla distribuzione dei flussi energetici e informativi.
Le tecnologie
Le tecnologie per sistemi smart - che, ha sottolineato il Presidente ASHRAE Underwood, devono essere utilizzati per ridurre i costi e migliorare non solo le performance di edifici e città, ma anche la vita stessa della comunità - esistono, alcune ancora in fase di sviluppo, altre già consolidate. Il Segretario Tecnico Luca A. Piterà ne ha tracciato un’articolata panoramica. Dopo avere osservato come i consumi energetici stiano diminuendo, non solo per effetto della crisi ma anche grazie alle politiche di efficienza energetica, Piterà ha illustrato il necessario passaggio dalla generazione di energia centralizzata a quella diffusa, che prevede l’integrazione di impianti alimentati da FER non programmabili, quali fotovoltaico, idroelettrico, eolico, con impianti alimentati in modo programmabile, quali gli impianti a cogenerazione. I vantaggi sono intuibili: un aumento dell’efficienza del sistema elettrico, conseguente alla riduzione delle perdite di trasporto di energia e all’aumento dei rendimenti di trasformazione dell’energia primaria; un’ottimizzazione delle risorse offerte dal territorio e dalla filiera produttiva locale; un utilizzo più razionale dell’energia e un incentivo per il consumatore finale, che si trasforma in una diretta forma di reddito.
In questo panorama, le Smart Grid, accanto agli aspetti del sicuro dispacciamento dell’energia e della stabilità del sistema offerti dalle Smart Trasmission Solution (STS), aggiungono un maggior orientamento verso il cliente, in particolare con l’erogazione di servizi. Fondamentali, nella realizzazione delle Smart Grid, sono i sistemi di accumulo elettrico (ottenibili attraverso batterie, volani, aria compressa, bacini idroelettrici, super condensatori) e i sistemi di accumulo termico. Fra le tecnologie al servizio dell’utente giocano un ruolo determinante gli smart meters, che, ha illustrato Giorgio Ficco, dell’Università di Cassino, permettono oggi la visualizzazione in tempo reale dei consumi, la gestione delle tariffe, il controllo da remoto, la post-elaborazione locale o remota, con la possibilità di ottenere diagnosi, benchmarking, curve di consumo.
La diffusione è notevole: in Italia, ha riportato Ficco, circa 37 milioni di smart meter elettrici sono stati già installati e circa 15 milioni di contatori del gas lo saranno entro il 2018.
Il ruolo del consumatore e le tariffe
Anche grazie a queste tecnologie, il consumatore dovrebbe già avere raggiunto l’autonomia e la consapevolezza necessarie per diventare, in un non lontano futuro, membro di una comunità dell’energia. Ma è davvero così?
Attualmente - ha osservato in proposito de Santoli – ci troviamo in una situazione molto complessa e caotica. Per l’utente finale già solo leggere e comprendere una bolletta, così come è strutturata ora, è un’impresa impossibile. Ci sono voci di cui un non addetto ai lavori non comprende la motivazione, ma questo vale anche per chi di energia se ne intende: basti pensare alla voce che sovvenziona la produzione di energia elettrica attraverso sistemi costosi e inquinanti nelle piccole isole. Invece di favorire l'eliminazione di sistemi obsoleti, lo Stato li sovvenziona e li mantiene in vita. La stessa progressività delle tariffe elettriche, se poteva avere un’utilità in passato, ora non ha più senso.
A questo proposito, Fabio Lanati di RSE, società del Gruppo GSE che sviluppa attività di ricerca nel settore elettro-energetico, ha portato alcuni esempi di Dynamic Pricing, la strategia tariffaria con la quale le imprese stabiliscono prezzi altamente flessibili (tariffe dinamiche) per prodotti o servizi sulla base delle reali esigenze del mercato. Si parte dalle tariffe più semplici, le Time of Use, che dividono il giorno in periodi di tempo indicando diversi valori tariffari per ciascun periodo, per arrivare a soluzioni più complesse come le Critical-Peak, con cui gli utenti pagano una tariffa standard durante l’anno e si trovano ad affrontare un costo più alto solo in alcuni giorni “critici”, a causa di prezzi all’ingrosso più elevati o di picco di domanda, o le Real-Time Pricing, legate al prezzo orario di mercato dell’energia elettrica, in Italia utilizzate solo per clienti industriali, ma in USA e nel nord Europa offerte anche a quelli residenziali.
Il passaggio dai grandi utilizzatori industriali e commerciali agli utilizzatori residenziali della partecipazione della domanda, ossia il controllo dei carichi determinato dai consumatori, è stato sottolineato anche da Arturo Losi dell’Università di Cassino, che ha illustrato i benefici di questo nuovo paradigma per l’industria elettrica: un’efficiente utilizzazione delle risorse disponibili, una riduzione del carico di punta con un contemporaneo aumento del fattore di utilizzazione, una riduzione generale dei costi dell’elettricità, una maggiore integrazione delle fonti rinnovabili.
Il ruolo di AiCARR
La domanda è se questi nuovi paradigmi - di città, di consumi, di partecipazione attiva - siano destinati a diventare realtà consolidata e quando. Un cambiamento è in atto, afferma Livio de Santoli, e lo conferma il disaccoppiamento fra PIL ed emissioni, che interessa anche Paesi problematici dal punto di vista dello sviluppo quale la Cina. Finalmente, dopo decenni, il valore attribuito all’efficienza energetica ci permette di dire che il peso di una nazione non è più legato al suo consumo energetico. Il mondo sta cambiando, ma gli strumenti che abbiamo a disposizione sono obsoleti. Occorre risvegliare il consumatore dal suo ruolo passivo, occorre – ha aggiunto de Santoli, ricordando l’Enciclica di Papa Francesco - fare del problema energetico un problema etico e di giustizia sociale, occorre investire in infrastrutture che possano sostenere le tecnologie più innovative al servizio della Comunità.
Con il volume Smart Grid, AiCARR comunica la sua disponibilità a essere presente ai tavoli competenti e a partecipare al dibattito sul cambiamento come interlocutore politico e culturale terzo, a patto che il dibattito porti a soluzioni concrete e che ci sia la volontà istituzionale di svilupparlo e metterlo in atto. “Se ci muoviamo oggi – ha concluso il Presidente AiCARR - qualcosa può succedere, già da domani”.