L'Accordo sul clima, siglato lo scorso dicembre alla Cop 21 di Parigi, è stato ratificato martedì 4 ottobre dall’UE, durante la plenaria del Parlamento europeo. Con la ratifica da parte dell’Unione Europea - 28 paesi che “pesano” per il 12% sulle emissioni di gas effetto serra - si è superata la soglia del 55% richiesta per l'entrata in vigore dell'Accordo, che avverrà entro 30 giorni dalla notifica alle Nazioni Unite. L’Accordo di Parigi dovrebbe quindi entrare in vigore entro la prossima Conferenza sul clima, la Cop 22, in agenda a partire dal 7 novembre in Marocco.
Gli Stati che aderiscono all’Accordo si impegnano a mantenere l’aumento della temperatura terrestre “ben al di sotto dei 2 gradi rispetto ai livelli pre-industriali”, con l’ulteriore sforzo di limitare l’aumento di temperatura a 1,5 gradi, oltre a impegnarsi per una significativa riduzione delle emissioni di gas serra e in concreti aiuti economici ai paesi più poveri per lo sviluppo di fonti energetiche a basso impatto ambientale.
In particolare, l’Europa si è impegnata a tagliare le proprie emissioni del 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 in tutti i settori dell’economia.
Naturalmente, l’impegno richiede azioni normative e politiche che ciascun Stato membro dell’UE dovrà attuare a livello nazionale: per quanto riguarda l'Italia, sempre nella giornata di martedì, il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell’Accordo sul clima, che ora passa al Parlamento.