GSE e Ministero delle Imprese e del Made in Italy hanno pubblicato sul sito del Gestore dei Servizi Energetici i primi chiarimenti condivisi riguardo il Piano Transizione 5.0. Il Piano per la transizione digitale e sostenibile delle imprese ha una dotazione complessiva di 6,3 miliardi di euro.
Soldi che finanzieranno il credito d’imposta per le imprese che investono in beni materiali e immateriali (software per la gestione aziendale e sistemi di monitoraggio dell’energia) per ridurre i consumi energetici di almeno il 3% per le strutture produttive o del 5% per i processi aziendali rispetto all’anno precedente all’avvio del progetto. Progetto che deve essere stato avviato dal 1° gennaio 2024 e concluso entro il 31 dicembre 2025 per poter beneficiare del credito d’imposta. Non sono ammissibili invece all’agevolazione veicoli, beni con aliquota di ammortamento inferiore al 6,5%, fabbricati, beni gratuitamente devolvibili e interventi che violino il principio di "non arrecare un danno significativo" all’ambiente (DNSH).
Inoltre, non potranno fare richiesta del credito d’imposta le imprese che già beneficiano di risorse provenienti da: Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), Fondo Sociale Europeo + (FSE+), Fondo per la Transizione Giusta (JTF), Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR). Tuttavia, il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni nazionali per gli stessi costi, fatta eccezione per il Credito d’imposta “Transizione 4.0” e il Bonus investimenti per Zone Economiche Speciali (ZES) e Zone Logistiche Speciali (ZLS), a condizione che il cumulo non superi il totale del costo sostenuto, inclusa l’esenzione dalla formazione del reddito e dalla base imponibile IRAP.
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