La riforma dei bonus edilizi prende sempre più forma. L’opzione di un aumento delle rendite catastali per gli immobili che hanno beneficiato del Superbonus 110% è sempre più concreta. Una rimodulazione che potrebbe tradursi in aumenti di Isee, reddito lordo Irpef e Imu per le seconde case.
Al tempo stesso, però, il Governo apre alla possibilità di un ritorno della detrazione del 50% sulla prima casa. Infatti, nel 2025 l’incentivo dovrebbe scendere al 36%. Nel 2028, invece, Ecobonus e Sisma Bonus verranno raggruppati insieme.
Tuttavia, il Ministero dell’Economia e delle Finanze non chiude le porte a un possibile rialzo dell’incentivo al 50% per agevolare coloro che vogliono usufruire del bonus edilizio. Una misura a cui dal 1998 ad oggi i contribuenti hanno fatto ricorso ben 19 milioni di volte presentando complessivamente circa 19 milioni di domande, secondo uno studio del Cresme su dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Numeri destinati ad aumentare nei prossimi anni per effetto della cosiddetta “Direttiva Case Green”. In particolare, da una recente indagine di Nomisma intitolata “Verso Case Green tra efficienza energetica e sicurezza dimenticata”, emerge che il 70% dei proprietari di casa in Italia ha pianificato di ristrutturare entro il 2034, mentre il 61% ha dichiarato di averlo già fatto negli ultimi 10 anni.
In particolare, negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione degli Italiani per l’efficienza energetica. Infatti, 6 proprietari di case su 10 al momento della ristrutturazione richiedono materiali isolanti e l’installazione di pannelli fotovoltaici.