Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy vuole mettere mano al piano Transizione 5.0 per migliorare l’accesso alla misura. Infatti, in questo primo mese e mezzo diversi richiedenti hanno incontrato difficoltà nel presentare le domande per accedere agli incentivi previsti a causa delle complessità nelle procedure e nelle certificazioni da presentare. Per questa ragione, il ministro Adolfo Urso sta pensando di rivedere aliquote, tetti e alcune regole di accesso.
Tra le opzioni al vaglio del ministero c’è quella di includere tra le spese ammissibili anche gli impianti di illuminotecnica e di refrigerazione/riscaldamento se asserviti al processo produttivo (si pensi agli alberghi), alleggerire il computo del conseguimento dei risparmi energetici nei processi complessi, includere le società Esco (Energy service company) direttamente tra i soggetti che possono conseguire il beneficio fiscale.
Sono scarse invece le speranze di un superamento del divieto di cumulo con altri incentivi, sia nazionali sia regionali, cofinanziati con fondi strutturali europei. Una cattiva notizia per le imprese, che identificano questo limite come il principale problema dello scarso appeal degli incentivi. Ad oggi sono stati infatti prenotati solo 70 milioni di euro di crediti d’imposta e sono stati completati meno di 200 progetti dei 500 titoli in bozza sulla piattaforma del GSE.