Risale al 2012 l’ultimo Libro Bianco relativo al mercato elettrico. Dodici anni durante i quali il settore è stato letteralmente rivoluzionato: la percentuale di energie rinnovabili nel sistema energetico europeo è aumentata in modo significativo, mentre gli equilibri nella fornitura dai paesi extra-UE ha subito un forte sconvolgimento.
È bene ricordare, inoltre, che l’edizione del 2012 ha contribuito alla nascita del pacchetto di otto nuove leggi “Energia pulita per tutti gli europei”, che a sua volta ha accelerato la transizione verso l’energia pulita e la relativa creazione di nuovi posti di lavoro.
Tra le criticità da affrontare vengono segnalati ritardi e inefficienze nel prendere decisioni tempestive (numerose decisioni di rilevanza transfrontaliera vengono attualmente gestite da autorità di regolamentazione nazionali) e potenziali conflitti di interesse (alcuni compiti sono affidati a organismi privati con interessi commerciali). Le funzioni chiave del mercato, come ad esempio l’accoppiamento dei mercati, dovrebbero essere centralizzate affinché il sistema europeo funzioni correttamente.
Tra le nuove sfide da affrontare c’è inoltre la gestione dei picchi dei costi di dispacciamento del sistema per far fronte ai carichi di elettricità durante i periodi di alta produzione solare ed eolica.
La lotta alle fonti fossili a favore di quelle rinnovabili resta un tema chiave all’interno del Libro Bianco, ma impone un cambio di marcia anche negli investimenti in reti più flessibili e adatte a gestire i relativi flussi energetici. L’impatto di tali investimenti non deve però ricadere in maniera preponderante sui consumatori rispetto al mondo dell’industria; una maggiore equità nella suddivisione permetterebbe di proteggere gli elementi più vulnerabili.