La Legge di Bilancio 2025 introduce numerosi cambiamenti in materia di agevolazioni fiscali per gli interventi edilizi. La riforma dei bonus edilizi mira a rendere il sistema più sostenibile nel lungo periodo, con aliquote ridotte e nuove regole applicative. Ecco una panoramica delle principali novità.
Esclusione delle caldaie a gas dalle detrazioni fiscali - A partire dal 2024, le caldaie uniche alimentate a combustibili fossili, comprese le caldaie a gas più efficienti, non saranno più agevolabili. Questo segna un cambio di rotta verso tecnologie più sostenibili. Gli apparecchi ibridi (le pompe di calore abbinate a caldaie), il solare ibrido (combinazione di caldaia e pannelli solari termici) e le combinazioni di questi sistemi continueranno ad essere agevolati. Nel 2025 l’aliquota è scesa dal 65% al 50% per le prime abitazioni e al 36% per le seconde abitazioni, come previsto nell’ambito dell’Ecobonus. La definizione delle tecnologie ammesse o escluse dagli incentivi è stata stabilita dalla Commissione europea con la Comunicazione 6206/2024 (link https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/ALL/?uri=OJ:C_202406206 ).
Superbonus - Dal 2025, il Superbonus è disponibile solo per gli interventi avviati entro il 15 ottobre 2024. Questo cambiamento ridimensiona l’applicabilità di uno dei più popolari incentivi edilizi degli ultimi anni.
Bonus Casa ed Ecobonus - Il Bonus Casa, che prevede una detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio, e l’Ecobonus, che prevede una detrazione per interventi di efficienza energetica, vengono prorogati con aliquote decrescenti nel tempo e soprattutto differenziate tra prima casa e abitazioni non principali. Il tetto massimo di spesa nel 2025 è di 96.000 euro per unità immobiliare per Bonus Casa e Ecobonus. A partire dal 2025, il Bonus Casa vede l’aliquota per le prime abitazioni rimanere invariata al 50%, mentre per le seconde abitazioni è scesa al 36%, rispetto al precedente 50%. L’Ecobonus prevede un’aliquota uniforme per tutti i lavori di efficientamento energetico che scende al 50% per la prima casa, mentre per altre tipologie di immobili l’aliquota è del 36% per i lavori eseguiti nel 2025. Per entrambi i bonus è prevista una riduzione delle aliquote per i lavori eseguiti nel 2026 e 2027: per le prime abitazioni l’aliquota scenderà al 36%, mentre per gli altri immobili sarà ridotta al 30%.
Sismabonus - Anche il Sismabonus ha subitouna revisione a partire dal 2025. L’aliquota per le prime abitazioni è del 50%, mentre per gli altri immobili è scesa al 36%. Questa uniformazione semplifica il sistema, eliminando le precedenti aliquote variabili che andavano dal 75% all’80% per interventi su edifici singoli e fino all’85% per le parti comuni condominiali.
Modifica dei tetti di spesa in base al reddito - È bene sottolineare, infine, che è stato introdotto anche un tetto alle detrazioni complessive in funzione dei redditi dichiarati dai contribuenti. Due gli scaglioni individuati (tra 75mila e 100mila euro e oltre i 100mila euro) che, tenendo conto anche del numero di figli a carico, concorreranno al calcolo finale della detrazione massima. Si passerà dai 14mila euro/anno del caso migliore (tra i 75mila e i 100mila euro e più di 2 figli a carico) ai 4mila euro/anno del caso peggiore (oltre 100mila euro e nessun figlio a carico).