Con la Legge di Bilancio 2025 sono state apportate alcune modifiche anche al Piano Transizione 5.0.
Il focus è sulla semplificazione procedurale, sull’introduzione di nuovi incentivi e sulla maggiore flessibilità.
Nello specifico, gli scaglioni di investimento sono stati ridotti da tre a due: fino a 10 milioni di euro l’aliquota è incrementata e compresa tra il 35% e il 45% in funzione del grado di efficienza raggiunto, (precedentemente era il 15%, di fatto viene esteso il precedente scaglione fino a 10 milioni di euro) mentre tra 10 e 50 milioni di euro l’aliquota può variare tra il 5% e il 15%. Poiché migliorativa, l’azione è considerata retroattiva al 1° gennaio 2024 (previa verifica della disponibilità delle risorse programmate).
Sono previste inoltre delle maggiorazioni legate all’uso di pannelli fotovoltaici prodotti in Europa, nello specifico del 30% (pannelli con efficienza al 21,5%), 40% (pannelli con efficienza dal 23,5%) e 50% (pannelli con efficienza dal 24%).
Il credito d'imposta è inoltre cumulabile con altre agevolazioni nazionali ed europee, inclusi i crediti per gli investimenti nelle Zone Economiche Speciali (ZES) e nelle Zone Logistiche Semplificate (ZLS).
Per i progetti realizzati tramite contratti EPC (Energy Performance Contract) è automaticamente soddisfatta la condizione di riduzione dei consumi energetici, purché sia prevista una riduzione del 3% per l’intera struttura produttiva o del 5% per i processi specifici.
Coinvolgendo le ESCo (Energy Service Company), poi, l'efficientamento energetico è considerato ottenuto, semplificando in tal modo l'iter per accedere agli incentivi.
Utile, in particolare per i progetti più complessi, la proroga dei termini di completamento. La scadenza è stata infatti spostata ad aprile 2026, garantendo alle imprese un periodo più ampio per realizzare gli investimenti.