Il Governo italiano è al lavoro per affrontare la sfida del caro energia con una strategia articolata e complessa. Il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha recentemente chiarito che l’attuale Dl Bollette, attualmente in discussione alla Camera, rappresenta un intervento dagli esiti immediati ma non risolutivo.
L’obiettivo più ampio è quello di attuare misure strutturali e riorganizzare profondamente il mercato energetico nazionale. A questo proposito, l’esecutivo sta lavorando su più fronti: dalla semplificazione delle autorizzazioni per gli impianti rinnovabili all’incentivazione dei Power Purchase Agreement (PPA), fino allo sviluppo di meccanismi come l’energy e gas release. Sono inoltre in fase di studio altri interventi mirati: dalla riduzione degli oneri sul gas utilizzato per la generazione elettrica all’ottimizzazione degli impianti idroelettrici, passando per l’ammodernamento del parco impiantistico esistente.
La Camera ha già compiuto un passo in questa direzione approvando lo scorso 12 marzo una mozione che impegna il Governo a sostenere le piccole e medie imprese e a promuovere contratti di lungo termine per l’energia rinnovabile. Particolarmente interessante è la proposta di istituire un fondo di garanzia per lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili.
Durante le audizioni parlamentari, inoltre, sono emerse appelli cruciali da parte di diversi stakeholder che riguardano la semplificazione delle procedure autorizzative, l’attivazione dei prezzi zonali e la promozione dell’accesso delle PMI ai PPA attraverso modelli contrattuali più accessibili.
Il messaggio che emerge è che, per risolvere davvero il problema del caro energia, saranno necessarie riforme profonde, una maggiore integrazione a livello europeo e un deciso impulso allo sviluppo delle fonti rinnovabili. Un percorso complesso, ma indispensabile per garantire una transizione energetica sostenibile e competitiva.