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03/07/2025
 
Energy Release 2.0, industria e ambiente hanno trovato il giusto equilibrio?
 

Semaforo verde da Bruxelles per Energy Release 2.0, la misura che il governo italiano ha messo a punto per aiutare le aziende energivore. La Commissione europea ha confermato che l’iniziativa rispetta tutte le regole del mercato unico e non viola le norme sugli aiuti di Stato.

Il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin non nasconde la soddisfazione per questo risultato, sottolineando come sia stato possibile costruire un modello che tiene conto di esigenze apparentemente in antitesi tra loro: mantenere competitive le nostre industrie, spingere sulla transizione verde e rispettare i vincoli europei.

L’idea di fondo è semplice: le aziende che consumano grandi quantità di energia si trovano spesso in difficoltà quando i prezzi schizzano alle stelle.

Invece di lasciarle sole o erogare risorse a fondo perduto, il governo ha pensato a una soluzione che funziona a due tempi.

Prima di tutto, queste aziende possono comprare elettricità a un prezzo fisso e conveniente: 65 euro per megawattora. È un prezzo che permette loro di pianificare i costi e di non subire le oscillazioni del mercato.

Ma qui arriva la parte interessante: questo vantaggio non è gratis.

Le aziende che ne beneficiano devono restituire ciò che hanno risparmiato, ma non in denaro. Devono costruire o finanziare nuovi impianti che producono energia pulita. In occasione delle discussioni con la Commissione sono emersi alcuni aspetti pratici importanti. Non tutte le aziende energivore hanno le competenze o le risorse per costruire direttamente un parco eolico o un impianto fotovoltaico. Per questo motivo, è stata introdotta una ulteriore possibilità: affidare questo compito ad altri soggetti specializzati, scelti attraverso aste gestite dal GSE.

Questa soluzione rende il meccanismo molto più flessibile e accessibile. Un’azienda metallurgica, per esempio, può continuare a fare quello che sa fare meglio - produrre acciaio - mentre qualcun altro si occupa di costruire l’impianto solare che "ripagherà" l’aiuto ricevuto.

È un meccanismo virtuoso, poiché più aziende aderiscono e più energia verde viene prodotta, rendendo il tutto sempre più sostenibile nel lungo periodo.

 

 
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