Quasi 2.000 miliardi di euro per sette anni, l’1,26% della ricchezza prodotta dall’UE. È la cifra che la Commissione europea intende investire per il rilancio dell’economia del Vecchio Continente.
Questo bilancio, come ha sottolineato la Presidente von der Leyen, vuole essere lo strumento per permettere all’Europa di “plasmare il proprio destino secondo la sua visione e i suoi ideali” in un periodo di forte instabilità geopolitica.
Per questo motivo la Commissione ha deciso di ripensare l’architettura del bilancio europeo, rendendolo più snello, flessibile e capace di rispondere rapidamente ai cambiamenti imprevisti. Invece di decine di bandi diversi, cittadini e imprese troveranno procedure più accessibili e coordinate. Gli Stati membri e le regioni lavoreranno con piani di partenariato integrati che mettono insieme tutti i tipi di sostegno - dall’agricoltura alla formazione, dalle infrastrutture alle politiche sociali - in un’unica strategia coerente.
Il nuovo Fondo europeo per la competitività da 409 miliardi di euro si concentrerà su quattro settori strategici: la transizione verde, quella digitale, salute e biotecnologie, difesa e spazio.
Parallelamente, il programma Orizzonte Europa continuerà a finanziare la ricerca con 175 miliardi di euro, garantendo che l’Europa mantenga la sua posizione di leader nell’innovazione mondiale.
I fondi necessari arriveranno da diverse nuove fonti di entrata, come la tassa sui rifiuti elettronici non raccolti (15 miliardi annui) e un contributo societario per le grandi imprese che operano nel mercato unico (6,8 miliardi). A questi si aggiungono entrate dal sistema di scambio delle quote di emissione, dal meccanismo di adeguamento del carbonio e dalle accise sul tabacco.