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30/10/2025
 
Legge di Bilancio 2026, torna l’iperammortamento al posto del credito d’imposta
 

Il testo della Legge di Bilancio, approvato dal Consiglio dei Ministri il 17 ottobre, ha introdotto una significativa novità fiscale: il ritorno dell'iperammortamento, che andrà a sostituire gli attuali crediti d'imposta 4.0 e 5.0. Questa misura prevede aliquote sensibilmente più elevate per i beni industria 4.0, anche se i tempi per beneficiare dell'agevolazione saranno più lunghi rispetto al passato. Un elemento importante è la reintroduzione del software 4.0 tra i beni agevolabili, dopo l'esclusione dagli incentivi 4.0 del 2025.

Possono accedere all'iperammortamento tutti i soggetti titolari di reddito d'impresa che effettuino investimenti in beni strumentali. Il meccanismo prevede una maggiorazione del costo di acquisizione ai fini delle quote di ammortamento e dei canoni di leasing per gli investimenti realizzati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2026, con possibilità di estensione fino al 30 giugno 2027 qualora l'ordine sia stato accettato e sia stato pagato un acconto di almeno il 20% entro fine 2026.

Per gli investimenti in tecnologie 4.0 e nell'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, le maggiorazioni del costo variano in base agli importi investiti: si va dal 180% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, al 100% per la fascia tra 2,5 e 10 milioni, fino al 50% per importi tra 10 e 20 milioni di euro. Tradotto in beneficio fiscale effettivo con aliquota IRES al 24%, si parla rispettivamente del 43,2%, 24% e 12%. Per gli investimenti in ottica di transizione ecologica, le percentuali sono ancora più vantaggiose: 220%, 140% e 90% per le medesime fasce di investimento, con benefici fiscali stimati rispettivamente al 52,8%, 33,6% e 21,6%.

Per accedere a queste aliquote maggiorate è necessario dimostrare una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva di almeno il 3% oppure una riduzione del 5% sui processi interessati dall'investimento.

La norma prevede alcune procedure semplificate per cui la riduzione dei consumi si considera automaticamente conseguita in specifici casi: sostituzione di beni tecnologicamente analoghi completamente ammortizzati da almeno 24 mesi, progetti realizzati tramite ESCo con contratti EPC che prevedano espressamente gli obiettivi di riduzione o installazione di impianti fotovoltaici conformi a determinati requisiti.

Il tutto sarà gestito ancora una volta tramite la piattaforma del GSE.

La misura è attualmente in attesa di approvazione con la Legge di Bilancio 2026 e richiederà un decreto attuativo da emanarsi entro 30 giorni dalla sua approvazione.

 

 
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