Il testo della Legge di Bilancio, approvato dal Consiglio dei Ministri il 17 ottobre, ha introdotto una significativa novità fiscale: il ritorno dell'iperammortamento, che andrà a sostituire gli attuali crediti d'imposta 4.0 e 5.0. Questa misura prevede aliquote sensibilmente più elevate per i beni industria 4.0, anche se i tempi per beneficiare dell'agevolazione saranno più lunghi rispetto al passato. Un elemento importante è la reintroduzione del software 4.0 tra i beni agevolabili, dopo l'esclusione dagli incentivi 4.0 del 2025.
Possono accedere all'iperammortamento tutti i soggetti titolari di reddito d'impresa che effettuino investimenti in beni strumentali. Il meccanismo prevede una maggiorazione del costo di acquisizione ai fini delle quote di ammortamento e dei canoni di leasing per gli investimenti realizzati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2026, con possibilità di estensione fino al 30 giugno 2027 qualora l'ordine sia stato accettato e sia stato pagato un acconto di almeno il 20% entro fine 2026.
Per gli investimenti in tecnologie 4.0 e nell'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, le maggiorazioni del costo variano in base agli importi investiti: si va dal 180% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, al 100% per la fascia tra 2,5 e 10 milioni, fino al 50% per importi tra 10 e 20 milioni di euro. Tradotto in beneficio fiscale effettivo con aliquota IRES al 24%, si parla rispettivamente del 43,2%, 24% e 12%. Per gli investimenti in ottica di transizione ecologica, le percentuali sono ancora più vantaggiose: 220%, 140% e 90% per le medesime fasce di investimento, con benefici fiscali stimati rispettivamente al 52,8%, 33,6% e 21,6%.
Per accedere a queste aliquote maggiorate è necessario dimostrare una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva di almeno il 3% oppure una riduzione del 5% sui processi interessati dall'investimento.
La norma prevede alcune procedure semplificate per cui la riduzione dei consumi si considera automaticamente conseguita in specifici casi: sostituzione di beni tecnologicamente analoghi completamente ammortizzati da almeno 24 mesi, progetti realizzati tramite ESCo con contratti EPC che prevedano espressamente gli obiettivi di riduzione o installazione di impianti fotovoltaici conformi a determinati requisiti.
Il tutto sarà gestito ancora una volta tramite la piattaforma del GSE.
La misura è attualmente in attesa di approvazione con la Legge di Bilancio 2026 e richiederà un decreto attuativo da emanarsi entro 30 giorni dalla sua approvazione.