Passi avanti significativi per l’UE nel percorso verso un sistema energetico più pulito, sicuro e competitivo. Lo confermano le relazioni 2025 sullo stato dell’Unione dell’energia e sui progressi nell’azione per il clima, che fotografano una transizione in atto nonostante le sfide legate ai prezzi elevati dell’energia.

I dati sono incoraggianti: le emissioni di gas serra sono diminuite del 2,5% nel 2024 rispetto all’anno precedente, raggiungendo una riduzione complessiva del 37,2% rispetto al 1990. Un risultato ancora più significativo se si considera che nello stesso periodo il PIL europeo è cresciuto del 71%, dimostrando come sviluppo economico e riduzione delle emissioni possano procedere di pari passo.

Anche la produzione di energia pulita sta guadagnando terreno: già oggi circa la metà dell’elettricità europea proviene da fonti rinnovabili, con circa 77 GW di nuova capacità installata nel 2024. Parallelamente, il consumo energetico continua a diminuire, soprattutto nel settore residenziale. L’UE ha anche ridotto drasticamente la dipendenza dal gas russo, passando dal 45% del 2021 al 12% dell’agosto 2025.

Tuttavia, per centrare gli obiettivi 2030 (riduzione delle emissioni del 55% e almeno il 42,5% di rinnovabili nel mix energetico) servirà un’accelerazione significativa perché i prezzi dell’energia rimangono un nodo critico: ancora superiori rispetto ai competitor internazionali e con una forte variabilità tra gli Stati membri. 

La Commissione Europea sta inoltre intensificando gli sforzi con misure concrete, tra cui un programma da 1,5 miliardi di euro della BEI dedicato alle infrastrutture di rete.

L’obiettivo di lungo periodo è completare l’Unione dell’energia entro il 2050, puntando su elettrificazione massiccia, efficienza energetica e innovazione tecnologica. Per realizzarlo, serviranno investimenti stimati in 695 miliardi di euro all’anno dal 2031 al 2040.