Il nuovo decreto sui requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 5 dicembre 2025, introduce aggiornamenti nel modo di progettare e ristrutturare gli immobili in Italia.
Le nuove disposizioni, che saranno operative dal 3 giugno 2026, aggiornano integralmente le regole che dal 2015 disciplinavano il calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici.
Viene aggiornato l’elenco delle norme tecniche di riferimento, con l’introduzione di specifiche regole per la valutazione dell’energia autoprodotta e autoconsumata in sito (UNI/TS 11300-5), dell’energia da fonti rinnovabili (UNI/TS 11300-6) e per il calcolo dell’illuminazione degli ambienti.
Una delle novità principali riguarda i ponti termici che vengono ora considerati anche nell’“edificio di riferimento” utilizzato per i confronti, rendendo più aderenti alla realtà le verifiche di progetto.
Sono riviste anche le modalità di verifica delle trasmittanze termiche e i controlli sul parametro H’t, con l’obiettivo di rendere più efficace il controllo della qualità dell’involucro edilizio, in particolare negli interventi su edifici esistenti. In questo modo il decreto non si limita a regolare i consumi energetici in senso stretto, ma punta anche a migliorare il comfort interno e la qualità del costruito.
I nuovi requisiti minimi includono, inoltre, prescrizioni più dettagliate su comfort ambientale e sicurezza, in coerenza con gli indirizzi più recenti del quadro normativo europeo.
Per uffici, scuole, ospedali e, più in generale, per gli edifici non residenziali, viene confermato l’obbligo di installare sistemi di automazione e controllo (BACS) di classe almeno B in caso di nuova costruzione, ristrutturazioni importanti e riqualificazioni energetiche, rafforzando il ruolo dei sistemi di gestione intelligente dell’edificio.
Infine, il decreto interviene introducendo nuovi requisiti sulle infrastrutture di ricarica per la mobilità elettrica. Negli edifici dotati di parcheggi sarà obbligatorio prevedere un numero adeguato di punti di ricarica o di predisposizioni, in funzione della destinazione d’uso e della tipologia di intervento. Si tratta di un tassello ulteriore verso edifici sempre più efficienti, digitali e pronti a supportare la transizione energetica in atto.
Maggiori informazioni sono all’interno di un articolo specifico di AiCARR Journal n.94 (consultabile dal sito AiCARR) e nella sezione normativa con uno specifico focus raggiungibile previa autenticazione dal seguente link.