Sono disponibili per i Soci nella sezione Normativa/Consultazioni del sito due documenti che forniscono contributi di AiCARR allo Schema di Decreto Legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2018/2002, che modifica la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica.
Il primo documento è elaborato da AiCARR e prende in esame i diversi aspetti dello Schema di Decreto Legislativo, ribadendo in primis la necessità di un Testo Unico per l’efficienza energetica, che ormai da tempo l’Associazione indica come imprescindibile al fine di avere un coordinamento fra tutti i testi legislativi che regolamentano la materia. Questo documento è stato inviato al CTI e verrà presentato alla 10ª Commissione permanente (Industria, commercio e turismo) del Senato e alla Commissione Attività Produttive della Camera.
Il documento di AiCARR è stato poi condiviso con CNI e ANACI per l’elaborazione di un secondo documento, congiunto, focalizzato in particolare sulla contabilizzazione dei consumi di calore.
Il documento AiCARR-CNI-ANACI, anch’esso inviato al CTI, parte dal principio che la Direttiva 2018/2002/UE si basa sulla necessità di rendere l’utenza informata e responsabile dei propri consumi energetici. A tale proposito, lo schema di Dlgs segue questo principio di trasparenza e prevede l’obbligo di rendere leggibili da remoto i contatori di calore e i ripartitori; purtroppo, però, alcune norme di prodotto, che permettono di non dare piena evidenza dei consumi misurati, si prestano a interpretazioni distorte e contraddittorie. In particolare l’utente, sebbene obbligato all’installazione dei ripartitori, non viene informato sui propri consumi se non in fase finale di bollettazione, rendendo in tal modo veramente complessa l’interpretazione dei dati misurati in tempo reale.
A tale proposito, il documento congiunto suggerisce alcuni chiarimenti da apportare in sede di legislazione: i ripartitori dovrebbero essere programmati in loco o in telelettura in modo da consentire agli utenti finali una chiara ed immediata interpretazione dei propri consumi; gli utenti finali dovrebbero essere edotti sul valore delle unità di riparto, anche se solo indicativo dei propri consumi; l’incertezza sulla ripartizione dei consumi (sia nella misura diretta che indiretta) dovrebbe essere chiara a tutti gli utenti. Dopo la premessa, il documento prosegue con proposte di modifica e commenti, che riguardano non soltanto l’aspetto tecnico dei dispositivi di rilevazione, ma anche il tema, sempre controverso, delle ripartizioni delle spese fra i condomini.