La Energy Performance of Buildings Directive (EPBD), altrimenti nota come "Direttiva Case Green", è approdata in Gazzetta Europea. La norma mira ad assicurare nuovi edifici a emissioni zero dal 2030, introducendo al tempo stesso misure per ridurre le bollette energetiche e contrastare i cambiamenti climatici. L’obiettivo della direttiva è avere un patrimonio edilizio decarbonizzato entro il 2050, con una prima riduzione del consumo di energia primaria per il residenziale di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035. Per il non residenziale, ogni stato membro identificherà due soglie di prestazione energetica che individueranno i limiti massimi da rispettare rispettivamente entro il 2030 ed entro il 2033. La EPBD ambisce dunque a ristrutturare il maggior numero possibile di edifici con le prestazioni peggiori, sensibilizzando al tempo stesso la collettività all’efficienza energetica. Inoltre, a partire dal 2025 scatterà il divieto di concedere incentivi alle caldaie autonome alimentate a combustibili fossili. Al contrario, saranno introdotti incentivi finanziari per i sistemi di riscaldamento che usano una quantità significativa di energia rinnovabile, come le tecnologie che combinano una caldaia con un impianto solare termico o una pompa di calore (ibridi). Inoltre, gli attestati di prestazione energetica APE avranno un modello comune per tutti gli Stati dell’Unione Europea, e tutti gli edifici pubblici con superficie coperta utile superiore a 250 m² dovranno installare impianti solari entro il 31 dicembre 2030. Infine, dovranno essere presenti sistemi di monitoraggio della IAQ per gli edifici non residenziali nuovi e/o sottoposti a una ristrutturazione importante.