Il Consiglio dei Ministri - nella seduta dell’8 ottobre 2025 - ha approvato in via preliminare lo schema di decreto che attua la direttiva europea sulle rinnovabili del 2023 (RED III) e che introduce modifiche significative al D.Lgs. 199/2021 con l’obiettivo di accelerare la transizione energetica. Oltre a ridefinire i target per le rinnovabili, contiene importanti novità per l’edilizia, l’industria e i trasporti.
Nel dettaglio, il decreto di recepimento alza dal 30% al 39,4% l’obiettivo nazionale relativo alla quota di rinnovabili nel consumo energetico finale lordo e al 40,1% quello di produzione green negli edifici entro il 2030. Vengono introdotti obblighi di copertura dei consumi da fonti rinnovabili per gli edifici di nuova costruzione (60% dei consumi totali) e, in caso di ristrutturazioni importanti, obblighi variabili tra il 20% e il 40% a seconda del livello di intervento, con una maggiorazione del 5% per gli edifici pubblici.
Il testo sottolinea, inoltre, che il target nazionale indicativo per l’aumento delle FER utilizzate a scopi energetici e non energetici nel settore industriale dovrebbe essere di almeno 1,6 punti percentuali come media annuale, calcolata per i periodi 2021-2025 e 2026-2030.
È inoltre stabilito che il contributo dei combustibili rinnovabili di origine non biologica (RFNBO) nell’industria sia almeno del 42% entro il 2030 e del 60% entro il 2035, rispetto all’idrogeno utilizzato a scopi energetici e non energetici nel settore.
Il decreto legislativo stabilisce che, a partire dal 30 giugno 2026, tutti i punti di ricarica standard, sia nuovi sia oggetto di sostituzione, non accessibili al pubblico e installati sul territorio nazionale, siano certificati secondo la norma tecnica CEI 0-21 per le funzionalità smart.
Inoltre, disciplina l’accesso alle informazioni e ai dati delle batterie (industriali, domestiche e per veicoli) con l’obiettivo di promuovere nuovi servizi di flessibilità e bilanciamento della rete elettrica.