Il 29 e 30 aprile si è tenuta, presso la Reggia di Venaria Reale (TO), la riunione del G7 Energia, Clima e Ambiente che ha visto la presenza dei ministri di Italia, Canada, Francia, Germania, Regno Unito, Giappone e Stati Uniti d'America, dei membri della Commissione europea, oltre alle rappresentanze di altri 6 Stati e 9 organizzazioni internazionali. Molti i temi al centro del dibattito, tra cui efficienza energetica, energie rinnovabili, economia circolare, biodiversità e ricerca per il nucleare di nuova generazione. I ministri del G7 hanno annunciato la volontà di uscire dal carbone entro il 2035.
Durante la due giorni si è discusso anche di finanza climatica, un capitolo che verrà approfondito nella prossima Conferenza ONU delle Parti in programma a novembre, in particolare su come fronteggiare la crisi da riscaldamento globale dal punto di vista economico, non solo per il Gruppo dei Sette ma soprattutto per i Paesi in via di sviluppo. Infine, i ministri hanno mostrato preoccupazione per le strategie da adottare per ridurre le emissioni tenendo conto degli obiettivi previsti dall'Accordo di Parigi. Sembra che i Paesi del G7 siano in ritardo rispetto agli accordi presi, dovendo ridurre le proprie emissioni del 58% entro il 2030, rispetto ai livelli del 2019.
Questi, i punti salienti dell'accordo conclusivo:
- ridurre la CO2 del 43% entro il 2030 e del 60% entro il 2035
- triplicare le rinnovabili entro il 2030
- raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030
- ridurre le emissioni di metano del 75% entro il 2030
- rafforzare il ruolo pubblico per interventi energetici
- raddoppiare le disponibilità finanziarie per gli obiettivi al 2025
- promuovere un uso responsabile delle tecnologie nucleari come SMR
- istituire un gruppo di lavoro per condividere best-practice sulla fusione nucleare
- istituire una coalizione per l'acqua.
Il comunicato finale della due giorni è disponibile al seguente link.