Convegni

Convegni nazionali e internazionali, seminari, workshop e tavole rotonde sono importanti momenti di confronto sui temi di maggiore attualità individuati dalle Commissioni AiCARR e contano sulla partecipazione di illustri relatori e delle più conosciute Associazioni italiane ed estere.

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 I convegni AiCARR sono sostenuti dai Soci della CONSULTA INDUSTRIALE

SEDE DEL CONVEGNO

Centro Congressi Villa Ottoboni
Via Padre E. Ramin, 1
35136 Padova
Tel. 0498901222 - www.villaottoboni.it

 

 

COME RAGGIUNGERE LA SEDE DEL CONVEGNO

 ALCUNE INFORMAZIONI TURISTICHE PER LA VISITA DELLA CITTA'

Cappella degli Scrovegni

Uno dei massimi monumenti dell'arte figurativa di tutti i tempi, custode del più completo ciclo di affreschi di Giotto, la Cappella fu affrescata dal maestro fiorentino tra il 1303 e il 1305.
La Cappella degli Scrovegni, capolavoro della pittura del Trecento italiano ed europeo, è considerato il ciclo più completo di affreschi realizzato dal grande maestro toscano nella sua maturità. Colore e luce, poesia e pathos. L'uomo e Dio. Il senso della natura e della storia, il senso di umanità e di fede fusi assieme per narrare in un modo unico, irripetibile le storie della Madonna e di Cristo. Giotto termina gli affreschi della cappella entro i primi mesi del 1306. In questa data "...la cappella presenta un'architettura molto semplice: un'aula rettangolare con volta a botte, un'elegante trifora gotica in facciata, alte e strette finestre sulla parete sud, un'abside poligonale poi sopraelevata per la cella campanaria". Il ciclo pittorico della cappella è sviluppato in tre temi principali: gli episodi della vita di Gioacchino e Anna (riquadri 1-6), gli episodi della vita di Maria (riquadri 7-13) e gli episodi della vita e morte di Cristo. In basso a questi affreschi, una serie di riquadri illustra le allegorie dei Vizi e delle Virtù.

IL CASTELLO

Il Castello Cararrese costituisce uno dei più importanti beni storici, architettonici, artistici e militari di Padova. L'antico edificio sorge sull'area che un tempo ospitava il castello fatto costruire da Ezzelino III da Romano, tiranno della città dal 1237 al 1256, come perno difensivo della cinta muraria duecentesca. A costituirne la traccia più notevole è la Torlonga, la maggiore delle due torri dell'antico castello.
Caduto il tiranno le fortificazioni furono abbandonate fino alla signoria dei Carraresi che fece ricostruire il Castello e fece dipingere le due torri a scacchi bianchi e rossi, così come Giusto de' Menabuoi nel 1382 le rappresentò nella veduta della città affrescata nella cappella del Beato Luca Belludi nella basilica di Sant'Antonio. Tutto il castello dunque era decorato dentro e fuori, e i restauri degli ultimi dieci anni eseguiti negli ambienti dell'osservatorio hanno consentito di riportare alla luce visibili tracce di vivo colore rosso e di bianco negli angoli più nascosti della Specola che su quel castello fu edificata.
Il Castello venne collegato alla Reggia Carrarese dal traghetto alle mura, un passaggio sopraelevato che aveva la funzione di collegare i centri del potere politico e militare. Con la costruzione delle mura rinascimentali e a seguito del lungo periodo di pace di cui godette la città sotto il dominio della Repubblica di Venezia, il valore strategico del Castel Vecchio di Padova, così veniva ormai denominato nel Settecento, venne meno. La Repubblica di Venezia vagheggiò anche la costruzione di un Castelnuovo sul versante est delle mura ma di questo progetto rimangono solo alcuni bastioni.

PALAZZO DELLA RAGIONE

Il Salone. Chiamato popolarmente "Il Salone", il Palazzo della Ragione è in effetti uno dei più grandi ambienti coperti d'Italia che non ha uguali nell'architettura civile italiana. La grandissima sala del piano superiore, all'epoca la più grande sala pensile (cioè sollevata da terra) del mondo costituiva un vero miracolo di ardimento architettonico e di solidità. Ricco di una semplice e severa nobiltà e di una popolana grandezza, il Palazzo della Ragione sorse al centro di un articolato complesso di edifici comunali tra i quali il Palazzo degli Anziani e l'antico Palazzo del Consiglio, ancora in parte esistenti, che si vennero edificando a partire dalla fine del XII secolo, e sorse al centro di un sistema di piazze, le attuali Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta, dove aveva luogo il mercato. Tra l'antico Palazzo del Consiglio e la parte orientale del Palazzo della Ragione si apre il Volto della Corda, grandioso arco di passaggio verso Piazza delle Erbe costruito nel 1277, così denominato perché qui i bugiardi, i falliti, gli imbroglioni, i debitori insolventi venivano colpiti sulla schiena con una corda. Le corde rimanevano sempre appese a cinque anelli di pietra infissi nel muro del Volto per ricordare ai venditori di essere onesti. L'angolo posto sotto al Volto della Corda prende il nome di canton delle busie (angolo delle bugie) perché vi avvenivano gli incontri tra i commercianti. Ancor oggi sono visibili in basso, sulla destra del Volto della corda, le antiche misure padovane scolpite sulla pietra bianca che impedivano ai venditori di imbrogliare gli acquirenti.
L'imponente Palazzo della Ragione, termine attribuito in epoca veneziana, è un edificio a pianta trapezoidale dovuta ai vincoli di probabili canali d'acqua che attraversavano quelle che tuttora sono le piazze e che già allora erano una sorta di vivace ipermercato. L'antico edificio assomiglia ad un enorme nave capovolta e poggia su 90 piloni, disposti in quattro ordini.
Grande ammirazione destava il Palazzo presso i contemporanei fin dalla sua forma primitiva che aveva la stessa lunghezza di quella attuale, ma una minore altezza ed era anche più stretto perché mancavano le due logge prospicienti le due piazze chiamate al tempo semplicemente Piazza Settentrionale e Piazza Meridionale, oggi rispettivamente Piazza della Frutta e Piazza delle Erbe.


         
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